Fino a qualche anno fa gli esperti nel campo del turismo invogliavano il viaggiatore a trascorrere le vacanze in mete nuove, poco conosciute sul mercato. Inoltre, attuavano tutte le strategie volte a garantire strutture funzionanti, animazione no- stop, abbondanza e qualità del cibo. I tipici villlaggi vacanza per intendersi. L’obiettivo primario sino ad ora, è sempre stato quello della customer satisfaction, ovvero la soddisfazione del cliente dal punto di vista del turismo aziendale. Da qualche anno a questa parte, si sta assistendo ad un’inversione di tendenze, o per lo meno, ad un cambiamento nelle priorità di una grossa fetta dei viaggiatori. Non è il comfort ad essere al primo posto, sono le emozioni a regnare indiscusse sulla sommità del podio.
Possiamo dire che oggi è molto cambiato il punto di vista, infatti, si gioca sul piano emozionale. Le neuroscienze affermano che le decisioni sono prese solo in minima parte dalla componente razionale del cervello: essa conta soltanto per il 5%. Le scelte, soprattutto quelle fondamentali, maturano in profondità il 95% delle volte, ai livelli preconsci se non inconsci e inducono i consumatori a comportamenti che sono legati all’esperienza avuta, alle loro conoscenze e a ciò che i comunicatori definiscono i valori della marca. Alla luce di tutto ciò, l’emozione per un turista è un elemento fondamentale per vivere e rivivere, raccontando ad altri, l’esperienza del viaggio e servono strategie di marketing che tengano in considerazione la capacità dei luoghi di generare emozione e comunicazione, di narrare storie, di rievocare la tradizione, di creare la memoria di eventi e di definire l’identità.
Il marketing emozionale e il web 2.0. sono i due tool di cui servirsi per restare competitivi sul mercato del turismo e cambiare l’approccio verso il marketing del turismo. L’Italia, nonostante la ricchezza del suo patrimonio artistico, rischia di perdere attrattiva a causa della mancanza di strategie di promozione turistica adeguate. L’interazione tra visitatore e città, anche grazie all’avvento delle nuove tecnologie, diventa sempre più importante nell’ottica di un turismo “creativo” che alla velocità della fruizione digitale unisca la profondità dell’esperienza umana. Durante il Salone Europeo della Cultura 2012 di Venezia, è stato presentato il progetto Whaiwhai: la prima guida italiana alle città d’arte pensata come una caccia al tesoro. Si tratta di un progetto di Log607, anzi si tratta della prima produzione dell’azienda trevigiana dopo esser stata ceduta dalla start-up H-farm al gruppo Marsilio Editori

Giocare è semplicissimo: basta acquistare una guida Whaiwhai cartacea e avere un cellulare a disposizione. La guida risulterà tagliata in tanti tasselli da ricostruire per leggere i vari racconti. Tramite l’invio e la ricezione di sms verrai guidato mettere insieme i frammenti e risolvere gli enigmi nei luoghi in cui si svolgono. Infinite combinazioni, la possibilità di conoscere aneddoti su città mai viste prima e scoprirne di nuovi su quelle in cui si torna per la seconda, ma anche la terza o quarta volta. Whaiwhai è un format di guida turistica che permette questo e molto di più. Non a caso, nel 2009 il progetto di Log607 ha ricevuto da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il Primo Premio per l’Innovazione nei servizi per la categoria turismo, Infatti, oltre ad aver proposto una modalità non solo innovativa, ma anche ludica ed originale di costruzione degli itinerari turistici, Whaiwhai ha saputo integrare tutte queste componenti con la possibilità di interagire con le persone. Infatti, si può procedere da soli alla scoperta dei luoghi , ma anche in squadre e soprattutto sono previste delle sfide perché, ammettiamolo, un po’ di sana competizione non guasta mai.

Entrate nel mondo di Whaiwhai, in cui letteratura, scoperta e turismo vanno a braccetto.

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