Il pubblico in sala perde il respiro, quasi ipnotizzato, non pronuncia una parola fino ai titoli di coda e oltre.
Steve McQueen ci ha donato un’opera gigantesca, struggente, di bellezza violenta e raffinata allo stesso tempo.
Dimenticare qualsiasi etichetta e lasciarsi andare al dramma di Brandon e di sua sorella Sissy è il casello giusto per poter entrare nella buia autostrada della “vergogna”.
Disturbante ed apparentemente erotico in tutta la sua durata, Shame ci mette davanti allo specchio dei rapporti al giorno d’oggi.
La morte dei sentimenti, la crisi di ogni valore, il rifiuto dell’impegno e della responsabilità: l’inutile ricerca di empatia.
Brandon è un uomo professionalmente inserito, affascinante e apparentemente immune da qualsiasi difficoltà di seduzione; la sua realtà interiore è ben diversa, è durissima e lo spaventa tremendamente.
Cerca evasione nel sesso malato e compulsivo, distoglie lo sguardo da se stesso, fino a quando un giorno, sua sorella Sissy torna da lui ed inizia involontariamente a fargli da specchio.
L’immagine che ne viene fuori è tremenda.
Il rapporto malato tra di loro non è che il diverso approccio dei due nei confronti del dramma che li accomuna.
Registicamente sublime, volutamente trascinato in parecchie sequenze; McQueen scava nei volti, divide il quadro con un’intelligenza spaventosa, non lascia mai nulla al caso.
Ogni scena è un mondo, ogni sguardo dice più di mille parole, la recitazione dei due protagonisti è di una potenza emotiva fuori dal comune.
Per la colonna sonora non riesco a trovare termini degni delle emozioni che provoca (raramente musica e immagini sono legati come in questo caso).
Chiudo il discorso segnalando che “SHAME” contiene 3 sequenze che entreranno nella storia del cinema, ben tre, ed una su tutte ha emozionato il mondo intero.
Chi l’ha perso al cinema non ha goduto di qualcosa che va oltre il marciume delle produzioni degli ultimi anni.
Spero che le mie parole rendano l’idea delle emozioni che questa pellicola mi ha regalato, ma sono sicuro che non sono sufficienti.
Se cercate l’intrattenimento fine a se stesso, lasciate stare.
Immenso.

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