Irriverente, libertino, mai scontato.
NoPhotoNoSense è il suo progetto.
La sua sensibilità artistica è disarmante, provocatoria, immobilizzante e ci invita inconsapevolmente a guardarci dentro.
Si definisce un poeta dimissionario, un non fotografo, un visionario, un ribelle: “non ho tempo per fare una foto perfetta, per mettere i colori che piacciono agli occhi, non voglio mettere l’orizzonte a livella, non sopporto le modelle in posa, mi fa pena chi fotografa una persona che muore, non sono un presuntuoso, questo è solo un mio punto di vista e poi non ricordo quello che volevo dire.
Maurizio Rossi ha scritto due libri: Le Memorie del Geco (Ibiskos Ulivieri, 2013) e Una Penisola Senza Memoria (Galzerano Editore, 2016), figura tra gli autori di alcune pubblicazioni e conduce un programma radiofonico.
Un po’ ci spaventa, un po’ ci incuriosisce. Lo abbiamo intervistato per Il Malpensante.

Maurizio Rossi 001

Chi è Maurizio Rossi?

Credo di essere un poeta, anche se dimissionario, questa definizione mi diverte e mi rassicura nel mio tentativo di essere in qualche modo non riconoscibile; anche se in realtà sono solo un impiegato in una ditta privata e il mio sogno è la giustizia sociale, unico obbiettivo che riesco a mettere a fuoco.

“NoPhotoNoSense” è il nome dello spazio dove allestisci la tua attività poetica e fotografica. Lo definisci “una voce per combattere la catastrofe dell’intelligenza”, ci spieghi cosa vuoi denunciare?

Nessuna denuncia o meglio solo una considerazione su tutto il mondo dell’arte e non solo, dove tutto diventa mercato, quotazioni e valutazioni in mano a chi gestisce questo sistema che non appoggio e non considero, tanto da arrivare a dire che non mi interessa nessun tipo di riconoscimento.
Non sono dettate da presunzione o risentimento le mie affermazioni, posso smettere in qualsiasi momento di fare fotografie, poesie o altro ed essere sempre la stessa persona. Mi piace poi l’idea che la mia sia una voce che a volte si può anche non spiegare.

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Nel 2013 ti sei occupato pure di insolite affissioni, hai attaccato adesivi un po’ ovunque. Perché l’hai fatto?

Mi interessa l’idea di intervenire nell’arredamento urbano di una città e voglio lasciare i miei messaggi ben visibili, poi mi diverte tornare a vedere lo stato di decomposizione delle mie affissioni.
Posso dire di aver contaminato alcune città con le mie parole e foto.

Chi sono i soggetti del portfolio “Noir de Noir”? Dove hai scattato quelle immagini?

Noir de Noir è un gioco, un esperimento, una piccola sfida. Le foto sono state fatte con il cellulare su internet, in particolare su Twitter, ritagliate e rielaborate; di questo lavoro esiste anche un video con più foto. Ho cercato di rappresentare la mia sensualità nei confronti dei pregiudizi sessuali.
Devo dire però che come tutto in fotografia ormai, l’idea non è originale, in questo caso ho preso spunto da un ragazzo che fotografando immagini di guerra al computer ha vinto un importante concorso internazionale di fotografia, praticamente un fotoreporter di guerra che non si è mosso da casa sua.

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I tuoi scatti sono molto personali, somigliano alle tue poesie, danno l’idea di un lamento, a volte represso, altre diretto. C’è un qualcosa che non riesci ancora a liberare attraverso la scrittura e la fotografia?

È vero mi lamento, anche se a volte mi chiedo se ne vale la pena. Credo di liberare tutto attraverso la poesia, per la fotografia non so, non ho una buona opinione di chi si affida ad una macchina per raccontarsi.

Esiste un libro che avresti voluto illustrare con le tue fotografie?

Su Le Memorie Del Geco, il mio primo libro di poesie, ci sono alcune foto del portfolio Lu And Me, le avrei volute tutte, magari su carta adatta; di questo lavoro fotografico esiste il video che alcune volte ho fatto vedere nelle mie presentazioni. Secondo me è un lavoro importante dove il fotografo è a contatto con la prostituzione e non la vede da fuori ma all’interno della scena.

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Nei tuoi lavori troviamo spesso i tuoi familiari: in Lorena e Vinicio ci sono i tuoi genitori, La Gabbia rende partecipi anche tua moglie, tua sorella, tuo figlio…
Quanto sono complici i tuoi cari della tua attività, in alcuni casi romantica, in altri sfrontata? Ti hanno mai creato degli ostacoli?

Mai, nessun ostacolo, anzi, si prestano volentieri alle mie richieste. A volte ho l’impressione che credono davvero di andare dentro qualcosa di importante, ma forse mi vogliono solo bene.
Quando guardo Lorena e Vinicio riesco sempre a commuovermi, non mi sembra vero di aver fatto scatti così terapeutici per i miei occhi. Credo che per fare delle buone foto non sia fondamentale andare il giro per il mondo.

Da diverso tempo scatti immagini direttamente dal tuo telefonino… Questione di praticità? Pigrizia?

Ritengo che fotografare con mezzi tecnici non idonei ottenendo risultati apprezzabili aumenti l’autostima e poi vedendo le foto di alcuni fotografi anche conosciuti mi viene un poco di tristezza, adesso chiunque può scattare buone foto ed è veramente difficile emergere con qualcosa di originale.

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C’è un luogo al mondo dove pensi che riusciresti a sviluppare meglio le tue idee?

A Cuba, anche se vivendo là non avrei bisogno di esternare i miei lamenti,  sarei solo più felice. Sicuramente non avrei realizzato il sogno di pubblicare per <<Galzerano Editore>> Una Penisola Senza Memoria, anche perché vivere su un’isola dove regna sovrana la giustizia sociale mi porterebbe verso altre idee meno negative.

Nelle tue produzioni troviamo spesso una figura femminile al tuo fianco, si tratta di Marianna Gorpia, parlaci di lei e del vostro legame.

Sì, la mia amica Marianna mi ha spronato e supportato in tutte le mie attività anche da un punto di vista organizzativo tanto che si puo’ dire che è il mio manager; con lei poi conduco una trasmissione radio di poesia Le Memorie Del Geco su Orme Radio, una web radio.

Maurizio, faresti mai il fotografo di mestiere?

Sì, farei qualsiasi mestiere pur di smettere di fare l’impiegato, anche il benzinaio.

Sito web NoPhotoNoSense: http://www.nophotonosense.it/
Noir de noir: http://www.nophotonosense.it/wordpress/?page_id=882
Lorena e Vinicio: http://www.nophotonosense.it/wordpress/?page_id=513
La gabbia: http://www.nophotonosense.it/wordpress/?page_id=346

 

 

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