Nelle sue fotografie vige un misericordioso silenzio…
Giulietta vaga nei luoghi di culto e cattura ogni minimo dettaglio; nelle sue opere ci sono altari, ossa, candele, tabernacoli e santi. Santi ovunque.
E poi c’è il mare, ce lo troviamo davanti come un’apparizione. È un mare che culla, che scuote.
Giulietta Consiglio ci confessa il suo universo fotografico e ci mostra i suoi suggestivi scatti, in questa intervista per Il Malpensante.

 

Giulietta Consiglio 001

Chi è Giulietta Consiglio?

Questa è la domanda che pongo a me stessa tutti i giorni, e dalla quale ha origine la mia ricerca fotografica.
Credo che per rispondere, occorrano due risposte. La prima è abbastanza semplice, Giulietta Consiglio sono io, ed io sono nata a Pavia, dove ho sempre vissuto, il 15 Novembre 1980. Mi sono laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche all’Università di Pavia, e successivamente diplomata in Fotografia Professionale presso Istituto Italiano di Fotografia, a Milano.
Ho scelto di seguire questi studi perché sono sempre stata affascinata dal mondo dello Spirito, dell’inconscio, dell’Essenza intangibile. Dalla mente umana. Se la psicologia appare immediatamente correlata a questo ambito, a mio parere lo è anche la fotografia, anche se la cosa è meno evidente forse.
Nel mio caso, la fotografia è espressione di un mondo interiore non conoscibile attraverso la ragione, è in un certo senso un processo psicoanalitico che agisce attraverso l’istinto, il gioco, il piacere, per creare qualcosa che può essere osservato e magari interpretato. Qualcosa di simile al sogno, direi. E qui la seconda risposta. Giulietta Consiglio è un mistero da svelare, un Sé (in senso “Junghiano”) da portare alla luce.

Al centro del tuo mondo fotografico ci sono i luoghi di culto; cosa vai a cercare in quei posti? Cosa ci trovi?

Domanda difficile! I luoghi di culto mi affascinano per diverse ragioni. Sono luoghi in cui le persone vanno per mettersi in contatto con il divino, e di conseguenza con se stesse. Luoghi in cui si entra in contatto con una parte di sé che nella quotidianità è trascurata, messa da parte, schiacciata dalle incombenze quotidiane, dalla fretta, dalle preoccupazioni, dai ruoli sociali, dalle nostre stesse maschere.
Non importa quale sia il credo di una persona, l’importante è l’accostarsi mentalmente al sacro.
Qui da noi i luoghi di culto sono principalmente chiese cattoliche, e sono meravigliose. In particolare, mi affascinano le statue sacre. Ecco, non so spiegare la ragione, mi sono interrogata molte volte sulle ragioni, ma per ora non mi è dato sapere. So solo che le trovo splendide, così piene di pathos, carnali e divine in un sol tempo, archetipiche direi.
Forse fotografandole tento di afferrare qualcosa in me?
Temo di non essere capace, per ora, di rispondere alla domanda in maniera soddisfacente.

Giulietta Consiglio 002

Prendi L’Uovo e Rompilo Con Una Spada Ardente è il titolo di una serie di progetti che hai realizzato ma richiama anche l’alchimia. Cosa ci racconti di quelle fotografie?

Il titolo si riferisce all’ottavo emblema contenuto nel libro Atalanta Fugiens, di Michael Maier.
Un epigramma accompagna l’immagine:

“Un augello sta nel mondo superno
e tua sola cura sia cercarne l’uovo.
Un molle albume circonda il tuorlo giallo,
Attaccalo prudente (come s’usa) con una spada di fiamma:
Marte aiuti Vulcano, e il pulcino
Nascerà, vincitor di ferro e fuoco.”

La serie è costituita da fotografie a tema sacro, realizzate nel corso degli anni in varie zone d’Italia, ed il titolo non si riferisce al contenuto, ma al metodo di lavoro, di cui parlavo precedentemente, ossia l’utilizzo della fotografia come metodo psicoanalitico.
Si tratta di un lavoro in divenire, credo mai finito. Presto vorrei pubblicare una nuova serie, la quarta.
Le immagini sono realizzate seguendo l’istinto, l’attrazione, la fascinazione, ed il mio bisogno di interpretazione dei soggetti che desidero fotografare, che aggiunge loro quel qualcosa di me che non conosco appieno.

Del Mare e Di Altre Cose Sacre ci trascina al Sud; è inquieto, arido, folcloristico. Come lo definisci questo lavoro?

Si tratta di una serie fotografica realizzata nell’estate 2013, in Puglia.
Ero andata per la prima volta nel paese natale dei genitori del mio compagno, Elio, al quale ho dedicato la serie. Anche io ho in parte origini pugliesi.
Il Sud Italia mi ha sempre affascinato profondamente, così come sempre mi ha irresistibilmente attratta il mare. Come scrisse Baudelaire:

“Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio; contempli la tua anima
nello svolgersi infinito della sua onda,
e il tuo spirito non è un abisso meno amaro.”

In questo lavoro ho fotografato quello che amo del Sud, quello che mi suscita emozioni contrastanti, di lentezza, mollezza, inquietudine, aridità, opulenza. L’atmosfera del Sud è particolarmente sensuale. Anche l’arte sacra qui è diversa, più carnale. Non è inusuale che le statue indossino abiti veri, sfarzosi, e che dettagli materici e realistici le adornino, come per esempio capelli che sembrano veri (lo sono?), o lacrime di vetro, tridimensionali.

Giulietta Consiglio 003

E poi ci sono altri diari attraverso i quali ci accompagni nei tuoi viaggi; in ognuno di essi riscontriamo una dose consistente di autenticità, c’è un qualcosa che abbiamo vissuto o subito un po’ tutti quanti. Quanto è importante per te documentare questi momenti?

Molto importante. Quando viaggio fotografo sempre, innanzitutto perché mi piace, mi diverte e mi rilassa. Poi perché è il mio modo di vivere certe cose. Riguardo questo, ho la sensazione di far mie le cose solo fotografandole. Credo sia un aspetto forse un po’ aggressivo della mia fotografia, che rispecchia del resto un aspetto un po’ aggressivo della mia personalità. Sono pur sempre uno Scorpione…

Dove e come allestiresti la tua mostra ideale?

A volte ci penso.
Ultimamente mi piacerebbe realizzare l’esposizione di una serie fotografica realizzata nella mia città, Pavia. Mi piacerebbe esporla proprio a Pavia, dove per esempio c’è uno spazio espositivo molto bello presso il Palazzo Broletto, proprio accanto al Duomo. Sarebbe una versione estesa e completa di una esposizione realizzata un paio di anni fa presso la Libreria Delfino di Pavia.
Amo la mia città, sono una sentimentale, e mi piacerebbe molto condividere la mia particolare visione con i miei concittadini.
Vedremo se sarà possibile. La mia estrema riservatezza non mi aiuta in questo genere di cose.

Giulietta Consiglio 004

Esiste un luogo che per qualche ragione ti è rimasto particolarmente impresso e che vorresti tornare a fotografare?

Vediamo…
Tra tutti i luoghi che ho visitato devo dire che mi ha particolarmente colpita l’Abbazia di Chiaravalle, a Milano.
La visitai qualche anno fa, realizzando naturalmente delle fotografie, ed è stato uno dei posti più “spirituali” che abbia mai visitato.
Ma anche alcune chiese rupestri giù in Puglia, sono state per me affascinanti.
Non rifotograferei però questi luoghi, mi piace fotografare cose nuove.

Nei tuoi ritratti appari raffigurata come un moderno San Giovanni Evangelista, come un vampiro che si rispecchia nei panni di una fotografa e anche come sacerdotessa. Se ti chiedessimo di metterti in posa davanti al nostro obbiettivo come ti faresti ritrarre?

Naturalmente, come prevedibile, non amo essere fotografata.
Tuttavia accetterei volentieri, ma non vorrei influenzare con nessuna indicazione o richiesta il ritratto. Vorrei essere ritratta come voi mi vedete. Anche così potrei imparare qualcosa di nuovo di me, attraverso gli occhi di altri. E potrei imparare qualcosa di voi.
Avete idee?

Le opere di Giulietta Consiglio su Facebook o su Behance

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO