Dalla prima pubblicazione musicale, risalente al 2008, intitolata “Rasta CommUnity”, il progetto Bantustan Corporation non ha smesso di impressionare il panorama reggae e non solo. Il duo fondatore, formato da Alessandro Falcone e Gianluca Ferrara, ha continuato, senza arrendersi, sulla strada dell’autoproduzione, per esprimere al meglio i propri concetti musicali, senza filtri e senza censure. Dopo il successo del primo concept album, precedentemente citato, viene pubblicato a qualche anno di distanza, “Split Riddim R.C.vol.2”. Lavoro ben strutturato, dalle sonorità “dub-roots”, arricchito dalla collaborazione con artisti provenienti da tutta l’Italia e dalla partecipazione di un vero artista jamaicano Ras Leon. Per questo lavoro, il duo pugliese viene sostenuto dalla “One Love” etichetta reggae italiana e nella fase conclusiva della lavorazione del disco vanta la partecipazione di Madaski (una delle figure di spicco del reggae italiano, cofondatore degli Africa Unite). Senza arrendersi e spinti dai successi ottenuti con i 2 lavori, la Bantu decide di associare alla musica la sessione video e nel dicembre 2011 pubblica il singolo “Kill In Prison”. Il videoclip, curato nei minimi dettagli, dalla scelta delle location alla fotografia, viene lanciato sul canale YouTube ufficiale della Bantustan. Riscontra un consenso non indifferente, tant’è che viene presentato anche su due reti televisive nazionali, RAI UNO e ITALIA 2.

Dopo queste 2 presentazoni televisive, la Corporation decide di ufficializzare un Team-Tv, per la produzione di videoclip, da affiancare ai singoli in fase di promozione. Nel luglio del 2012, la Bantu produce il 3° disco “Homeland Riddim R.C.vol.3.”, un altro concept album, disponibile anche sul sito: www.ibambinidiantonio.it. Questa volta, in fase di promozione, la Corporation ha collaborato con il team video CaldeCorrentiChimiche e con la pittrice Rosanna Grisorio, che ha ritratto, in maniera artistica, tutti gli artisti presenti nel disco. Anche in questo ultimo lavoro, non mancano le collaborazioni con altri musicisti appartenenti al panorama mainstream della reggae italiana: Raphael (Eazy Skanker); Giallo Man; Ras Tewelde; Rootsman I (Train to Roots); Kubla (Boom Boom Vibration); Davide Di Lecce; Luca Dread & Don Tino (Maga Dog). Ognuno, ha saputo rappresentare, in chiave personale, il tema trattato nell’album (Apartheid e tutto ciò che accade oggi in Africa).
Il 2013 sarà un anno ricco di novità per la Bantustan. Per la prima volta, mettendo da parte tutti i progetti interni alla Corporation stessa, la Bantu si cimenterà nelle vesti di produttore musicale, promuovendo una reggae band romana, i Red Stripes. Per quanto riguarda il nuovo album, “più ritmato, con sonorità che vanno dal roots più classico, alla dubstep travolgente” (queste sono le parole della Bantu), l’uscita è prevista per questo autunno.
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