E’ dura recarsi a quello che viene annunciato come l’evento rock dell’anno. E’ dura perché tu li ha già visti suonare dal vivo 14 anni fa, te ne vanti con gli amici, sbuffi tra te e te in metropolitana nel vedere tanti ragazzini con magliette dei Kyuss, che si recano come masse adoranti a vedere i Qotsa e tu, che sei sotto sotto arrogante, come tutti gli appassionati di musica, speri quasi nel flop, per non condividere due ore mirabili con tutti. Tzé!

Il colpo d’occhio, entrando al Forum, è notevole; spalti affollatissimi, forse relativamente poche persone nel parterre, complice la frequente e scellerata scelta di differenziare il costo dei biglietti. Fortunatamente la sicurezza si allenterà dopo mezz’ora di concerto, permettendo al pubblico di scendere liberamente a mostrare il suo calore a Josh Homme e compagni. Faccio in tempo a sentire le ultime tre canzoni della female band di apertura, sinceramente godibile, poi una breve attesa e LA band sale sul palco. Palco minimale, abbigliamento casual, maxischermo verticale enorme, che accompagnerà l’esibizione con video e montaggi azzeccatissimi.

Partono morbidi, i paladini del rock, scegliendo il pezzo di apertura del nuovo album, Keep your eyes peeled – nonostante qualche necessario ritocco ai suoni, l’atmosfera c’è, la maestria anche e il pubblico si scalda -, per esplodere immediatamente con la doppietta You Think I Ain’t Worth a Dollar, but I Feel Like a Millionaire e No One Knows, “bruciando” senza imbarazzo due dei pezzi più clamorosi dell’album di maggior successo, e si capisce subito che fanno sul serio.

La chitarra di Homme macina i riff splendidamente, la band è sugli scudi, e poco importa che resti solo il fedele (e silente) Troy Van Leeuwen come membro quasi storico: i Qotsa sono lui, lo splendido Rosso che incanta le ragazze, fa rosicare di invidia i chitarristi e fa scuotere la testa a tutti, rimpiangendo di non aver mai passato un pomeriggio nel deserto a jammare con lui inghiottendo peyote.

Quasi senza pause, si succede una scaletta eccellente, che pesca da quasi tutti gli album e su cui è inutile soffermarsi tassonomicamente; i momenti più tranquilli vengono intercalati egregiamente e rinvigoriti dall’esecuzione live, quindi non si notano cali. Piccola nota: viene completamente trascurato, ahimè, il primo album, forse troppo legato al passato Kyuss. Eppure in molti pezzi pare di rivedere lo stesso entusiasmo menefreghista che li rese immensi, e lascia Josh Homme paladino indiscusso del rock contemporaneo, forse in compagnia dei soli Dave Grohl ed Eddie Vedder. Perché menefreghista? Perché su quel palco non si perde tempo a raccontare barzellette o intrattenere il pubblico, a parte qualche doveroso e apprezzato ringraziamento. Dove la sezione ritmica deve macinare e la rabbia uscire, come in Little Sister, la band funziona …Like Clockwork e permette un pogo sfrenato. Quando invece il pubblico più attempato (sì, parlo di me e dei miei amici!), sogna cavalcate lisergiche, ecco che sullo schermo colano le loro meravigliose animazioni: il deserto, corvi malauguranti, sole e ritmo rallentato, mentre Josh ci ricorda quanto è “meglio vivere grazie alle pasticche” o ci regala una “canzone per i morti”, due soli esempi meravigliosi dove tornano in scena le derive più affascinanti e conturbanti degli anni in cui lo stoner era anche psichedelia e ci si può lasciare andare al suono ad occhi chiusi, trasognati.

Due ore piene di spettacolo, essenzialmente un terzo di pezzi dall’album nuovo, altrettanti da Rated R e così pure dal terzo Songs for the Deaf, il successo planetario, mai album da classifica fu più ostico (e ancora gliene siamo grati).

1/3, 1/3, 1/3. Sembra la ricetta del Gin Tonic, con le sfuriate di Feel Good, con tanto di abbacinanti immagini post apocalittiche, al posto del gin, i pezzi nuovi a rinfrescarci come cubetti di ghiaccio, e il mix dell’acqua tonica sostituito egregiamente da un’ottima band.

Le cose perfette, forse, si assomigliano tutte.

SCALETTA

01 Keep Your Eyes Peeled

02 You Think I Ain’t Worth a Dollar, but I Feel Like a Millionaire

03 No One Knows

04 My God Is the Sun

05 Burn the Witch

06 I Sat by the Ocean

07 Misfit Love

08 …Like Clockwork

09 In the Fade

10 If I Had a Tail

11 Kalopsia

12 Little Sister

13 Smooth Sailing

14 Make It Wit Chu

15 Sick, Sick, Sick

16 Better Living Through Chemistry

17 Go With the Flow

18 I Appear Missing

19 The Vampyre of Time and Memory

20 Feel Good Hit of the Summer

21 A Song for the Dead

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