Scuole chiuse e baby sitter troppo care: ecco la soluzione che molte famiglie stanno scegliendo

Sta prendendo sempre più campo una soluzione pratica e culturale, perfetta per affrontare le vacanze scolastiche senza spendere una fortuna.

Bella l’estate, tra ferie e mare. Ma quando le scuole chiudono e i bambini restano a casa per tre mesi, la famiglia sa che avrà un secondo mutuo da pagare: quello per l’eventuale baby sitter o centro estivo. Servizi indubbiamente utili, certo, ma quando nonni e parenti sono off, quella stessa famiglia deve affrontare una spesa che può arrivare in media a 200€ a settimana. Pare quasi una follia, ma da anni funziona così.

Ragazza alla pari che gioca con due bambini
Scuole chiuse e baby sitter troppo care: ecco la soluzione che molte famiglie stanno scegliendo – ilmalpensante.it

Ed è proprio nel momento in cui si incastrano permessi, orari di lavoro e salti nel vuoto che può arrivare l’illuminazione. Magari è quell’amica che racconta di qualcosa di nuovo, quasi fosse la soluzione della vita. Quel qualcosa non è altro che una ragazza (o un ragazzo) alla pari. E per ‘pari’ s’intende sullo stesso piano: lei, come noi, ha un obiettivo – vivere un’esperienza culturale, imparare la lingua e, perché no, imparare a gestirsi (e gestire) una famiglia.

In cambio riceve una paghetta, vitto e alloggio, oltre a del tempo libero concordato. Noi, invece, otteniamo un aiuto concreto con i figli e nelle faccende domestiche.

Come funziona, dove trovare una ragazza alla pari e quanto costa davvero

Le piattaforme più gettonate – come AuPairWorld o Au-Pair.com – sono ormai la piazza virtuale dove famiglie e au pair si incontrano. In pochi click si filtrano i profili per lingua, paese, disponibilità e perfino passioni personali. Per la famiglia ospitante serve spesso un abbonamento Premium (intorno ai 50€ una tantum), mentre per chi parte alla pari l’accesso è quasi sempre gratuito.

Ragazza alla pari che parla con una mamma e sua figlia a casa loro
Come funziona, dove trovare una ragazza alla pari e quanto costa davvero – ilmalpensante.it

Ma la vera selezione si fa guardandosi in faccia. Ecco perché la videochiamata dev’essere vista come un’accortezza extra, ma il primo passo serio. Serve a capire se c’è intesa, a fissare orari, mansioni, regole e quelle poche cose ‘non negoziabili’ che evitano problemi dopo.

E i costi? Oltre alla paghetta mensile (250/300€), bisogna mettere in conto vitto e alloggio (circa 150€ di spesa in più al mese), eventuale contributo per un corso di lingua (50/70€), assicurazione sanitaria o di responsabilità civile (0/50€), trasporti per spostamenti con i bambini (20/50€) e, in alcuni casi, una quota per il viaggio di ritorno. Totale? In media 465/500€ al mese. Non è gratis, certo, ma è una cifra ben lontana dai 200/300€ a settimana di una baby sitter o un centro estivo.

C’è da dire che il guadagno non si misura solo in risparmio. Avere un’au pair significa portare in casa un’altra lingua, altre abitudini e uno scambio culturale che resta anche quando le valigie sono già in aeroporto. E se si ha voglia di condividere questo, la riuscita dell’esperienza è quasi assicurata.

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