Non serve una casa perfetta per sentirsi a casa. Basta una luce calda, un tappeto sbagliato e un angolo dove sedersi storti. Per chi arreda con cuore, caos e un po’ di ironia

A chi non è capitato almeno una volta nella vita di ritrovarsi seduti sul divano di casa propria, guardarsi intorno e sentire che quella non è realmente casa propria? Cioè, certo che lo è: ci vivi da anni e ci hai lasciato un pezzo enorme di te, ma semplicemente non ti rispecchia. Né te, né nessun altro.
Di solito accade prima di fare i lavori a casa o quando si attraversa un periodo un po’ particolare. Magari c’è una sedia in un angolo nel quale non ci dovrebbe essere, eppure è sempre stata lì. E chi l’ha messo quel quadro orrendo? E da quando in qua questa casa sembra un albergo, nel senso che è arredata nel modo più asettico possibile?
Ecco, queste domande si fanno largo pian piano nella nostra testa, spesso bombardata da influencer con salotti tutti beige, case minimal in cui anche i gatti sembrano arredati, e tutorial che iniziano con “basta poco per cambiare atmosfera” e poi suggeriscono di comprare una lampada da 680 euro. Ma, ecco, non è che 680 crescono sugli alberi. Non per tutti almeno.
Ci hanno convinti che la casa debba avere uno “stile”. Come se fosse un abito da sera da sfoggiare in società, non un posto dove si cucina, si dorme, si litiga, si sbadiglia e si lascia il caricabatterie ovunque. Il punto è che la casa perfetta non esiste. Esiste solo quella che funziona per chi la vive.
Il mito della casa perfetta (spoiler: non esiste)
La verità è che spesso ci propinano case belle – ma belle davvero – ma che possono stare solo in una cartolina. O almeno non puoi decidere di fare una casa total white con un bambino di 3 anni. Tempo tre giorni e rinuncerete anche all’idea di pulirla.

Ecco perché forse è il caso di riepilogare un attimo, con 5 consigli buoni per tutte le stagioni, soprattutto quella stagione nella quale vorresti dar fuoco a tutto con un cerino.
1. Compra meno, ma meglio (quando puoi)
Non serve riempire ogni angolo. Meglio un mobile solo, ma utile e amato, che cinque copie di MALM comprate in stato confusionale.
2. Fai pace con il disordine
Non è una malattia, è vita. Un po’ di caos è il segno che lì succede qualcosa. Se vuoi ordine assoluto, vai a vivere in una vetrina.
3. Mixa eredità e IKEA
Il comodino della nonna vicino alla libreria Billy: ecco, quello è vero design. Non serve coerenza, serve carattere.
4. Le pareti bianche non sono neutrali
Sono solo un modo per rimandare le scelte. Attaccaci qualcosa. Un poster, una stampa, un ricordo. Peggio della parete bianca c’è solo il muro con l’adesivo “Home Sweet Home”.
5. La luce vale più di un mobile da 900 euro
Tre punti luce ben messi possono trasformare la casa più anonima in una tana accogliente. Le luci calde salvano tutto. Anche certe scelte di divano discutibili.
Alla fine la casa che funziona davvero è quella che ti racconta. Anche se è piena di errori. Un tappeto che sporge troppo, una tenda sbagliata, una pianta morente: pazienza. Se quando entri ti viene da sospirare “finalmente”, allora sei a posto. Ecco, la casa giusta è quella dove ti siedi storto. Il resto si aggiusta col tempo e con tanta, tanta pazienza.