Brutti tempi per chi spera di andare in pensione prima dei 67 anni: dal prossimo anno una certa misura non esisterà più. Conviene approfittarne il prima possibile.
Se vuoi andare in pensione prima di aver spento 67 candeline sulla torta di compleanno, ti conviene muoverti in fretta e agire entro la fine dell’anno perché dal 2026 una certa misura non esisterà più. Si tratta di una misura molto amata ma il Governo Meloni ha deciso di cancellarla con un colpo di spugna.

Ennesima stangata che colpisce milioni di lavoratori. Stangata che, ancora una volta, ha a che fare con le pensioni: il nodo più arduo da sciogliere e che nessun Governo, fino ad oggi, è mai riuscito a risolvere in modo esaustivo. Obiettivo dell’attuale Esecutivo è andare oltre alla Legge Fornero ma la missione sembra più difficile del previsto.
Con ogni probabilità la Legge Fornero continuerà a farci compagnia anche nel 2026 mentre un’altra misura potrebbe essere cancellata e si tratta di una misura molto amata e anche piuttosto vantaggiosa: Quota 103. A differenza di altre opzioni, Quota 103 ha il vantaggio di poter essere sfruttata da tutti. Perché il Governo Meloni avrà deciso di cancellarla?
Addio a Quota 103: brutta stangata per milioni di lavoratori
Quota 103 farà la stessa fine delle sue cuginette Quota 100 e Quota 102 e, con ogni probabilità, cesserà di esistere alla fine di quest’anno. Milioni di italiani, quindi, resteranno incastrati in ufficio ancora per un bel po’ di anni.
Nel nostro Paese le misure di pensione anticipata di sicuro non mancano ma non tutte sono fruibili da tutti. Ad esempio Opzione Donna si rivolge solo alle lavoratrici appartenenti ad determinate categorie esattamente come Quota 41 e Ape sociale possono essere sfruttate solo da disoccupati, caregivers, invalidi almeno al 74% o addetti ai lavori usuranti.

Quota 103 ha l’enorme vantaggio di rivolgersi a tutti a prescindere dalla professione svolta e senza la necessità di essere invalidi. Questa misura permette di uscire dal lavoro a soli 62 anni con 41 di contributi. Sebbene abbia la penalizzazione del ricalcolo contributivo dell’assegno, nel corso di questi anni, tantissimi ne hanno fruito.
Ma per ogni lavoratore che sceglie Quota 103, l’Inps si troverà ad erogare assegni per 5 anni di più. Che fare? In un primo tempo fu introdotto il bonus Maroni: un incentivo economico ogni mese in busta paga per continuare a lavorare fino a 67 anni. Tuttavia tale incentivo non ha riscosso il successo desiderato e, siccome questa opzione pesa sempre di più sulle casse dell’Inps, il Governo starebbe valutando di abolirla dal prossimo anno.
Questo significa che, chi compirà 62 anni e arriverà a 41 di contributi nel 2026, potrebbe non poter più percorrere questa strada ma dovrà restare a lavorare almeno fino a 67 anni. Sempre che, a partire dal 2027, l’età pensionabile non aumenti ulteriormente: il tal caso la permanenza al lavoro potrebbe diventare molto più lunga.