Maxi Bonus disabili: la 449 è un’occasione di civiltà senza precedenti “Lo Stato si è svegliato e ha capito quanti soldi spendiamo”

449 è il numero di una sentenza di gennaio 2025 della Corte di Cassazione che rappresenta un importante passo avanti giurisprudenziale.

Parliamo di deduzione fiscale delle spese per l’assistenza alle persone con disabilità grave, un argomento caro a molte famiglie italiane. E ci sono delle buone notizie.

donna in carrozzella e donna che legge libro e tazzine su tavolo
Maxi Bonus disabili: la 449 è un’occasione di civiltà senza precedenti “Lo Stato si è svegliato e ha capito quanti soldi spendiamo” – ilmalpensante.it

Parliamo dell’articolo 10, comma 1, lettera del TUIR secondo il quale dal reddito complessivo si deducono, tra gli altri, le spese mediche e quelle di assistenza specifica necessarie nei casi di grave e permanente invalidità o menomazione, sostenute dai soggetti indicati nell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Ai fini della deduzione la spesa sanitaria relativa all’acquisto di medicinali deve essere certificata da fattura o da scontrino fiscale contenente la specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e l’indicazione del codice fiscale del destinatario.

Una disputa tra Agenzia delle entrate e Corte Costituzionale, ha chiarito una norma che di fatto sancisce una novità importante a livello di giurisprudenza. Entriamo nei dettagli.

Deduzione spese per l’assistenza a disabili: una novità fondamentale

La Corte di Cassazione ha stabilito che le spese di assistenza per persone con disabilità grave e permanente sono integralmente deducibili dal reddito anche se l’assistenza è prestata da personale privo di qualifica professionale specifica, come nel caso di collaboratrici domestiche o familiari e affini, purché le spese siano adeguatamente documentate e destinate a fornire assistenza continuativa alla persona disabile riconosciuta ai sensi della Legge 104.

donna su carrozzella sorride davanti a assistente
Deduzione spese per l’assistenza a disabili: una novità fondamentale – ilmalpensante.it

La decisione della Corte aveva indispettito l’Agenzia delle entrate che invece limitava la deducibilità solo alle spese sostenute per assistenza prestata da personale sanitario o socio-sanitario qualificato. Per i giudici la natura assistenziale della spesa è ciò che conta, è irrilevante quale sia la qualifica del prestatore. Il pronunciamento offre una maggiore tutela fiscale alle famiglie, facilitando un risparmio significativo e più soprattutto per chi non può permettersi assistenti qualificati.

Per fruire delle deduzioni è importante che le spese siano tracciate con fatture o ricevute fiscali e riferite a persone con disabilità grave riconosciuta, in continuità e con finalità assistenziale chiara.

Dunque una decisione che apre un mondo perché equipara i familiari agli operatori socio sanitari. Tutti hanno diritto alla detraibilità delle spese e in questo modo nessuno è obbligato a ricorrere a soggetti esterni per l’assistenza ai propri parenti vicini. Una lezione di civiltà, qualcuno la chiama.

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