Ita Airways recentemente al centro di un particolare caso: arriva l’accusa di alcuni ex-dipendenti di violazione della privacy.
In un periodo come quello estivo, dove si parla spesso di compagnie aeree in vista di partenze imminenti per le ferie, Ita Airways finisce sotto i riflettori non per le tratte di viaggio proposte, per le sue offerte o per i suoi prezzi, ma per una particolare questione sollevata da ex-dipendenti della compagnia.

Nata sulle ceneri di Alitalia nel 2020, Ita Airways fa parte dallo scorso gennaio del gruppo Lufthansa, che ne ha il controllo insieme al Governo italiano (attraverso il MEF); le tratte coperte da Ita Airways sono diverse anche se, proprio come Lufthansa, non può essere inserita nel gruppo di compagnie low cost, dove invece troviamo Ryanair e Wizz Air.
Recentemente, è però tornata a far discutere una situazione iniziata nel 2023 e che sembra ancora oggi attuale: come riportato, ai tempi, da LaPresse (e ripreso da una testata come Dagospia) alcuni ex-dipendenti avrebbero accusato la compagnia di violazione della privacy, portando la questione in tribunale.
Ita Airways e l’accusa di alcuni ex-dipendenti di violazione della privacy
Secondo quanto riportato da Dagospia, alcuni ex-dipendenti di Ita Airways avrebbero presentato un esposto al garante della privacy contro la compagnia aerea, con l’accusa di violazione della privacy dei lavoratori; secondo gli ex-dipendenti, infatti, la compagnia avrebbe tenuto traccia della corrispondenza mail dei suoi dipendenti.

Da questo, il reclamo al garante della privacy, con tanto di istanza che mette in evidenza le presunte attività attraverso le quali, l’azienda, avrebbe tenuto sotto controllo le mail dei suoi lavoratori. Un caso decisamente spinoso, ma che al momento non intacca minimamente l’attività della compagnia aerea, che proprio di recente ha ampliato la sua offerta di voli in codeshare.
Quest’iniziativa dedicata ai voli intercontinentali ha aperto ad alcune destinazioni in Africa, come ad esempio Abidjan (Abj), Douala (Dla), Freetown (Fna), Monrovia (Rob), Nairobi (Nbo) e Ouagadougou (Oua), oltre che a Bangkok (Bkk), Gedda (Jed), Il Cairo (Cai), Riad (Ruh), Rio de Janeiro (Gig) e San Paolo (Gru).
La decisione è parte del nuovo piano industriale di Ita Airways per il 2026-2030, recentemente approvato dal consiglio d’amministrazione (ad oggi al 59% del ministero dell’Economia italiano): questo periodo sarà decisivo per la compagnia, poiché quello che ad oggi è l’azionista di minoranza, Lufthansa, dovrebbe salire prima al 90% e poi al 100% delle quote, arrivando di fatto al controllo assoluto di Ita Airways.