Eredità e vendita: un vero labirinto e tanti guai con le novità della giurisprudenza, non me lo sarei mai immaginato

Se non si vogliono sorprese bisogna sapere tutti sugli ultimi aggiornamenti di Eredità e vendita, ecco cosa sapere.

Il tema eredità e vendita è molto delicato, sia per il tema, che per la sua gestione. La stessa giurisprudenza è protagonista di innovazioni e aggiornamenti non di poco conto, e bisogna analizzarli in maniera adeguata per evitare spiacevoli sorprese.

sfondo labirinto e tondo con anziano e donna
Eredità e vendita: un vero labirinto e tanti guai con le novità della giurisprudenza, non me lo sarei mai immaginato- Ilmalpensante.it

Davanti alla morte del promittente venditore di un contratto preliminare di compravendita immobiliare, c’è l’obbligazione a stipulare il contratto definitivo, che grava su tutti i suoi eredi in maniera congiunta. Da qui, segue che la validità ai fini della stipula, non possa essere legittimamente riconosciuta dove essa sia stata posta solo da un erede.

Questo senza il necessario concorso degli altri, il quale è rilevante appunto. La questione è stata confermata e debitamente ribadita dalla Corte di Cassazione mediante l’ordinanza n. 25396 del 29 agosto 2023.

Essa ha annullato la sentenza della Corte d’Appello di Roma, la n. 4993/2016, la quale aveva già riformato la decisione del Tribunale capitolino, cioè la sentenza n. 7416/2014. Giudicata giuridicamente inammissibile.

Ma qual è l’esito della rivoluzione giurisprudenziale nella sua gestione concreta?

Aggiornamenti eredità e vendita, cosa cambia nella gestione

È bene analizzare questa evoluzione giurisprudenziale, proprio perché sorgeva una vera controversia che complicava la gestione dell’eredità e della vendita in tema testamentario. Con questa gestione, la pratica si concretizza in questo modo.

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Aggiornamenti eredità e vendita, cosa cambia nella gestione- Ilmalpensante.it

Nel caso in questione che si sta analizzando in maniera specifica, il Tribunale aveva dichiarato la nullità del contratto definitivo, poiché stipulato da un solo erede, mancando quindi il consenso dell’altro. Una mancanza che compromette l’efficacia della manifestazione della volontà che serve a trasferire in maniera valida l’immobile. La controversia prendeva origine da un contratto sottoscritto nel 2001 dal de cuius, con un’azione giudiziaria intentata nel 2008.

La Suprema Corte ha poi conseguentemente chiarito che i coeredi del promittente venditore, subentrano in una posizione obbligatoria unitaria, rispetto all’impegno alla vendita. Questo, avente natura indivisibile e collettiva, concerne un’obbligazione da adempiere con tutti i contitolari del bene promesso. Loro agiscono come un’unica volontà comune contrattuale complessa.

Per la Cassazione, il decesso del promittente venditore non consegue la frammentazione dell’obbligazione originaria in una pluralità di contratti autonomi dedicati alle singole quote ereditare. Ma ne è la continuazione da parte dei coeredi, del vincolo sorto per effetto del preliminare.

Infine, da quanto esposto consegue che ognuno di loro, può manifestare il consenso solo per la propria quota di diritto, e non anche per quelle che spettano agli altri coeredi. Senza il consenso unanime di tutti alla stipula del contratto, l’acquirente non può conseguire l’effetto traslativo promesso nel preliminare.

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