“Dovete continuare a lavorare”: Giorgetti avverte cosa ci aspetta a breve, e non sono buone notizie

Giancarlo Giorgetti parla alla commissione d’inchiesta sugli effetti della transizione demografica: pensioni e sanità a rischio.

Siamo un popolo di anziani: è il nuovo slogan tutto italiano. Non per discriminazione, ma per descrivere una situazione complessa dove i figli si sono dimezzati e le persone che hanno lavorato una vita dovranno continuare a farlo per mantenere un’economia quanto più dignitosa.

Giancarlo Giorgetti
“Dovete continuare a lavorare”: Giorgetti avverte cosa ci aspetta a breve, e non sono buone notizie (credit: ANSA) – ilmalpensante.it

Dunque la palla passa agli over 60: quelli che vengono pagati per non uscire prima dal lavoro e un sistema pensionistico che potrebbe alzare l’età pensionabile nel 2027. Un meccanismo complicato, che Giorgetti ha voluto mettere in luce. Così, giusto per fare chiarezza. Ed è qui che si spiegano tante cose.

Il Governo Meloni sta cercando di non alzare l’età pensionabile, ma al contempo invita gentilmente le persone a non andare in pensione. La sanità? Un altro capitolo che merita nota. Durante un’audizione alla commissione d’inchiesta sugli effetti della transizione demografica, Giorgetti non solo spiega cosa sta accadendo (e cosa potrebbe accadere a breve), ma anche cosa si potrebbe fare per evitare tutto questo. Qui spunta un nuovo sistema ISEE e altre idee pronte a cambiare un impianto oramai antiquato.

Pensioni e sanità a rischio: cosa sta succedendo nell’Italia in cui non si nasce ma si fugge

Durante l’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta, Giancarlo Giorgetti ha messo in chiaro un concetto che da anni gira tra le statistiche ma che raramente viene raccontato con questa crudezza: il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione minacciano la sostenibilità dei conti pubblici.

Mano di un anziano che conta le monete
Pensioni e sanità a rischio: cosa sta succedendo nell’Italia in cui non si nasce ma si fugge – ilmalpensante.it

Pensioni e sanità sono le prime voci a rischio, perché inevitabilmente legate all’età media del Paese. Un’Italia sempre più vecchia significa più spesa sanitaria e più pensioni da erogare, con meno giovani che lavorano e versano contributi. Dunque si, in un certo senso si spinge i lavoratori a non andare in pensione. O quantomeno ad andarci più tardi possibile per scongiurare un prossimo taglio generale.

Nelle parole del ministro emerge che molti Paesi ad alto reddito vivono la stessa crisi demografica. Ma qui la forbice si allarga in modo più evidente. Basta guardare la scuola: tra il 2018 e il 2023 gli studenti sono diminuiti del 5,2%, soprattutto nell’infanzia e nella primaria. La denatalità, dunque, è una realtà che si riflette già sulle aule. E presto, sul mondo del lavoro.

Senza dimenticare che i giovani che lasciano l’Italia dopo essersi formati e le politiche fiscali di altri Paesi che attraggono talenti. Giorgetti parla di ‘far west incontrollato’ e avverte che senza una regia europea il divario tra economie rischia di allargarsi ancora di più.

Non a caso, il Ministro dell’economia ha proposto di rivedere l’ISEE, perché dopo dodici anni i parametri non fotografano più la reale situazione delle famiglie. Una revisione che potrebbe cambiare i criteri d’accesso e calcolo per strumenti come l’assegno unico e le misure contro la povertà. Ora resta da vedere se, e cosa verrà fatto nel concreto.

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