Finalmente abbiamo la data: torna la Carta Dedicata a Te. Purtroppo però c’è una brutta sorpresa che nessuno si sarebbe aspettato, il Governo ha apportato una modifica importante.
Sono mesi che ci chiediamo che fine abbia fatto la Carta Dedicata a Te, il bonus una tantum introdotto dal Governo di Giorgia Meloni nel 2023. Il sussidio era stato riconfermato con la legge di Bilancio 2025 ma poi non se ne era più parlato. Le vecchie ricariche sono terminate a febbraio, tutti si sarebbero attesi il nuovo accredito intorno a marzo/aprile e invece niente.

Fino ad oggi nessun decreto attuativo da parte del Ministero di competenza, cioè il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare presieduto dal Ministro Francesco Lollobrigida. Ora finalmente, dopo mesi di attesa, è stata comunicata la data tanto attesa: la Carta Dedicata a Te arriverà ad ottobre.
La gioia delle famiglie è stata subito spenta da un cambiamento che nessuno si sarebbe aspettato: il Governo, per quest’anno, ha introdotto una novità che cambia tutto. O meglio: ha fatto un piccolo passo indietro che, però, in questo momento di carovita, pesa come un macigno sulle tasche delle persone. Nel prossimo paragrafo vediamo che cosa cambierà con la nuova ricarica.
Carta Dedicata a Te: la novità che non piace alle famiglie
Anche per quest’anno l’Esecutivo ha riconfermato la Carta Dedicata a Te e il nuovo accredito arriverà nel mese di ottobre, secondo quanto comunicato nelle scorse ore. Ma c’è un cambiamento che proprio non va giù alle famiglie: una stangata che nessuno si sarebbe aspettato.

Il primo anno in cui fu erogata – il 2023 – la Carta Dedicata a Te ammontava ad appena 382,50 euro a famiglia e poteva essere utilizzata unicamente per l’acquisto di generi alimentari e nemmeno tutti: solo quelli indicati nella lista riportata sul sito del Ministero dell’Agricoltura. Nel 2024, invece, l’accredito era arrivato a 500 euro e i soldi potevano essere spesi anche per acquistare carburanti per l’auto o biglietti per i mezzi pubblici.
Bene: quest’anno il Governo ha deciso di tornare alle origini. L’importo del sussidio sarà sempre 500 euro ma si potranno acquistare solo generi alimentari. Dunque niente benzina e niente biglietti per tram, autobus e metro. Un colpo duro da incassare soprattutto in questo periodo di crisi. Per molti, poter acquistare benzina con questo aiuto, rappresentava una boccata di ossigeno.
A parte questo cambiamento, restano valide le medesime regole degli anni scorsi: per ottenere il beneficio occorre avere un Isee non superiore a 15.000 euro e nessun componente della famiglia deve essere percettore di altri sussidi come Assegno d’Inclusione o Naspi. La priorità, come sempre, viene data a famiglie composte da minimo 3 persone al cui interno ci sia almeno un minore. Non occorre fare domanda ma sarà l’Inps che, dopo aver valutato i requisiti, comunicherà ai vari Comuni le liste dei beneficiari.