Il Malpensante nasce e si costruisce nel fiorentino, ecco perché il santo scelto è San Giovanni Battista, protettore di questa e di molte altre città.

San Giovanni Battista.

Data di nascita: 24 Giugno, 6 mesi prima del cugino Gesù. Il cosiddetto “Natale estivo”

L’unico tra i santi del quale si celebra la nascita secondo la carne e non l’ascesa al cielo.
E’ il santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli, lo si può vedere in tutte le pale d’altare, dipinti, crocifissi, statue e salse. Senza contare le grandi imprese pittoriche dei più alti nomi quali Leonardo o Raffaello che, raffigurandolo nell’epoca rinascimentale come un bambino che gioca con il piccolo Gesù, sempre rivestito di pelle d’animale e con un bastone in mano, arriveranno a chiamarlo affettuosamente “San Giovannino”. Raccontare la storia di San Giovanni è davvero un’impresa che farò partire da quest’opera, dove il Battista ancora non c’è.Pontormo Visitazione CarmignanoE’ la famosa Visitazione di Carmignano, del Pontormo (1528-1530). La scena raccontata da Luca nel suo Vangelo nella quale Maria va in visita alla sua molto più anziana cugina, Elisabetta.
Entrambe incinte intonano il Magnificat, il canto che ringrazia Dio per aver voluto benignamente la salvezza del suo popolo ad opera proprio dei piccoli in grembo. Zaccaria ed Elisabetta, seppur con molte preghiere, in realtà non riuscivano ad avere figli, quando un giorno l’arcangelo Gabriele si presenta alla porta dicendo “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché sarà grande davanti al Signore”. Effettivamente dopo i dovuti mesi Elisabetta mette al mondo il piccolo Giovannino, e Zaccaria, divenuto muto per la sua incredulità, riacquisterà la sua voce. La nascita avvenne a Ain Karim, circa a sette kilometri a ovest di Gerusalemme (città che naturalmente vanta questa sua tradizione con due santuari dedicati uno alla Visitazione e l’altro alla Natività). Della sua infanzia e giovinezza il Vangelo ha preferito glissare, riprende la storia di Giovanni ad un’età più conveniente, quando ormai divenuto ragazzo, decide di ritirarsi alla dura vita da asceta nel deserto. Lo si raffigura infatti spesso scuro in viso, come bruciato dal sole, vestito con pelle di cammello e con un bastone in in mano, nel Vangelo secondo Marco (1,6) lo si definisce scontroso, un uomo che si cibava solo di cavallette e miele selvatico, come un orso.

Ai tempi dell’imperatore Tiberio iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano, esortava alla
conversione, predicava la penitenza, battezzava milioni di nuovi fedeli provenienti da tutta la
Giudea, gente che accorreva ad ascoltarlo considerandolo un profeta e lui, Giovanni, in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita li immergeva nelle acque del fiume, dava un battesimo di pentimento e remissione dei peccati, da qui il nome Battista.                    Molti cominciarono a pensare che fosse lui il Messia tanto atteso, ma Giovanni rassicurava tutti dichiarandosi solo il precursore del vero salvatore.“Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” Matteo (1,3). Finì che anche Gesù si presentò a Giovanni per il battesimo ed è qui che vennero pronunciate le famose parole “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!” Ed ecco perché uno dei suoi attributi è un agnello, spesso raffigurato al suo fianco. La sua missione era compiuta, perché Gesù prese ad iniziare la sua predicazione, aveva formato il gruppo degli apostoli e discepoli ed era seguito da una gran folla; egli aveva predicato proprio per questo, per preparare un popolo degno, che accogliesse Gesù e il suo messaggio di Redenzione. E’ ricordato nelle sacre scritture come un uomo di straordinaria fortezza, ferme decisioni, dal ritiro nel deserto, al silenzio, alla coerenza. Quando i sacerdoti e i leviti gli chiedono: Tu, chi sei?, risponde di punto in bianco: Io non sono il Cristo. Sei tu Elia?Non lo sono. Sei tu il profeta?No. Non si potranno mai abbastanza ammirare la brevità e la semplicità di queste risposte. Sono quelle di un’anima silenziosa che cerca soltanto la verità e che dimentica il proprio interesse. San Giovanni Battista è puro e trasparente come il diamante, e del diamante possiede anche la durezza.

Che personaggio strabiliante! Sarà proprio questa sua caratteristica ad ucciderlo. Il re d’Israele, Erode Antipa (morte datata al 40 d.C.) aveva preso con sé la bella Erodiade, moglie di suo fratello, cosa vietata dalla religione ebraica, ancor più vietata perché da quell’unione era nata una figlia, Salomè.
Giovanni non esitò a protestare per la condotta del re e questo gli assicurò il carcere. Erodiade fremeva per la morte del Battista ma Erode, più saggio, considerandolo un uomo giusto e santo preferiva vigilare su di lui e ascoltare le parole che pronunciava. Venne però il giorno favorevole per Erodiade: durante l’immenso banchetto preparato per il compleanno del re nel quale si contavano tutti i nobili della Galilea, Salomè improvvisò una bellissima danza. L’esibizione piacque molto tanto che il re le permise di chiedere qualsiasi cosa in regalo. La ragazza chiese consiglio alla madre, che sfruttando il momento, le suggerì di chiedere come premio la testa del Battista. Giovanni venne decapitato (come nelle migliori tradizioni di martìri) e la sua testa fu servita a Salomè su un piatto d’argento.

San Giovanni non è morto per aver confessato la divinità di Cristo come la maggior parte dei santi, è morto per aver denunciato un adulterio, un matrimonio illegittimo.

Le sue reliquie sono state le più ricercate nei tempi e nella storia, si custodisce la mandibola a Roma, il Sacro Mento a Viterbo, lasciamo stare dita, denti e ossa varie sparsi in tutto il mondo. E’ patrono di Torino, Genova, Ragusa, e, forse soprattutto, ma solo ai fini di quest’articolo, di Firenze che festeggia giocando la finale del calcio storico nella piazza di Santa Croce, e chiude la giornata con fuochi d’artificio.

Per informazioni sugli eventi della giornata si può dare un occhio a questo link dove sono elencate le varie iniziative.

Adesso la carrellata di quadri che ho tralasciato fino ad adesso contando sulla fama di San Giovanni e quindi non ritenendoli fondamentali alla comprensione del personaggio. Sempre a Firenze si può vedere questo, è un’olio su tavola di Andrea del Sarto, maestro manierista, custodito alla Galleria Palatina in Palazzo Pitti: San Giovannino, 1523. E’ bellissimo, un gran bel giovane.

DelSarto, St John Baptist 1528.jpg

Lo stesso gran bel giovane che, se si va a Roma, alla Galleria Nazionale di Arte Antica a Palazzo Corsini, Caravaggio decide di ritrarre un pò più cresciutello, con una chioma riccissima e non pronto per la “foto”. (1604) E’ impressionante dal vivo, consiglio vivamente.Caravaggio San Giovanni Battista

Continuando con il Merisi devo assolutamente proporre La decollazione del Battista, unica opera autografa dell’artista, che scrive il suo nome nel rigagnolo di sangue (vedi dettaglio), bisogna andare a Malta per vederla, è custodita nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta, appunto.Decollazione San Giovanni Battista CaravaggioCaravaggio-Decollazione-del-Battista firma

Facciamo un piccolo salto nel Settecento per colpa di Tiepolo, è un dipinto murale del 1732 custodito a Bergamo nella Basilica di Santa Maria Maggiore. E’ truce, il Battista è riverso a terra e il sangue sta ancora sgorgando dal suo collo, alla sua destra ci sono i fautori della sua morte, il re Erode ed Erodiade, apparentemente indifferente di fronte alla crudezza della situazione. C’è il piatto d’argento che attende solo di esser riempito, c’è il cartiglio che annuncia l’Agnus Dei, non manca mai niente con Tiepolo, d’altra parte si chiamava Giovanbattista!Tiepolo San Giovanni Battista

Finiamo con un salto all’estero, meno truce e molto più fiabesca è l’ultima opera che voglio proporre, e per chiudere in bellezza c’è bisogno di Hieronymus Bosch. Databile 1498 e conservato a Madrid al Museo Làzaro Galdiano. E’ un dipinto con una buffa storia, a partire dal fatto che quell’ingombrante strano vegetale è un’aggiunta di un secondo momento fine alla copertura del committente dapprima disegnato. Quante cose si potrebbero dire poi sui vari uccellini, rocce e piante sullo sfondo. San Giovanni comunque è lì, in questo paesaggio meditativo, chiaramente non desertico, che ci indica l’agnello, il Cristo salvatore. Insomma, auguri Giovanni, oggi teoricamente avresti circa 2017 anni. Bosch-san-giovanni-battista-in-meditazione

In copertina: dettaglio di Salomè con la testa del Battista, Caravaggio, 1607, National Gallery, Londra.

 

 

 

 

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