I Buoni Fruttiferi postali sono uno strumento di risparmio che tanti italiani scelgono di sottoscrivere per ottenere dei guadagni.
Si parla tanto di Buoni postali e del recupero di capitale e interessi alla scadenza ma c’è la possibilità di non ricevere mai più i risparmi. Il rischio non è legato alla prescrizione bensì al pignoramento dei beni in caso di debiti. Può succedere che il creditore possa aggredire i Buoni per ricevere indietro quanto spettante.
Tra gli incubi degli italiani c’è il pignoramento dei beni. Questo atto di esproprio forzato è legittimo nel momento in cui il contribuente ha un debito che non salda. Dopo l’espropriazione dei beni questi verranno venduti in modo tale da ripagare il creditore. Sono diversi i beni pignorabili e molti quelli impignorabili.
In questa seconda categoria vi rientrano gli album di famiglia, la fede nuziale, gli oggetti sacri, letto, tavolo e sedie, divano, e tutto ciò che è indispensabile per vivere o per lavorare. Sono pignorabili le abitazioni (tranne quella principale), i conti correnti, gli stipendi, le pensioni, i veicoli e i Titoli di credito. Significa che anche i Buoni Fruttiferi Postali si possono pignorare anche se occorre sapere che sono assoggettabili ad una forma specifica di pignoramento, quello presso terzi.
Il contribuente con un debito che ha subito il pignoramento del Buono Fruttifero Postale se dovesse andare presso un Ufficio Postale per chiedere il rimborso del prodotto riceverebbe un rifiuto. Questo perché Poste Italiane non sarebbe autorizzata a mettere il bene a disposizione del debitore fino a che non arriverà una disposizione del Giudice in tal senso.
Compito dell’azienda è anche quello di comunicare al cliente che il Buono è stato pignorato e di procedere con la vendita per ottenere le somme necessarie per rimborsare il creditore. Significa che il titolare perderà il suo capitale e gli interessi. Vale anche se il Buono Fruttifero dovesse essere cointestato. Al cointestatario non debitore verrà riconosciuto un valore pari al 50% del residuo della liquidazione al netto dell’importo da corrispondere al creditore per saldare il debito.
Brutto guaio, dunque, il pignoramento dei Buoni fruttiferi. Si perderebbe la possibilità di ottenere quel risparmio prefissato al momento della sottoscrizione del Buono. Prima di arrivare al pignoramento sarebbe meglio farsi rimborsare il prodotto ricevendo il capitale e gli interessi accumulati fino a quel momento da usare per pagare il creditore prima che sia disposta l’espropriazione forzata. In ogni caso i soldi si perderebbero ugualmente.
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